martedì, dicembre 12, 2006

Roland Barthes, La Camera chiara


La Foto- ritratto è un campo chiuso di forze. Quattro immagini vi si icontrano, vi si affrontano, vi si deformano. Davanti all’obiettivo io sono contemporaneamente:
quello che io credo di essere,
quello che vorrei si creda io sia,
quello che il fotografo crede io sia,
e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte.
(…) Immaginariamente, la Fotografia rappresenta quel particolarissimo momento in cui, a dire il vero, non sono ne un oggetto ne un soggetto, ma piuttosto un soggetto che si sente diventare oggetto: in quel momento io vivo una micro-esperienza della morte: io divento veramente spettro.
(…)
Come Spectator , io mi interessavo della fotografia solo per “sentimento”; volevo approfondirla non già come un problema (un tema), ma come una ferita:
io vedo, sento, dunque noto, guardo e penso.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

terè...alcune letture ti fanno male!

mercoledì, 13 dicembre, 2006  
Blogger teresa ha detto...

mara non trovi che questo blog abbia perso di popolarità da qualche giorno?
dici che faccio cattive letture?
questo non è ancora niente!!!

mercoledì, 13 dicembre, 2006  

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